L’Italia è divisa in sei zone climatiche, come stabilisce il DPR n°412 del 26-08-1993 (Regolamento recante norme per la progettazione, l'installazione e la manutenzione degli impianti termici degli edifici, ai fini del contenimento dei consumi di energia, in attuazione dell'art. 4, comma 4 della legge 9 gennaio 1991, n.10.). denominate con le lettere da A a F, secondo il valore di GG (gradi-giorno) della singola località:

A.    zona alpina 

B.    zona padana 

C.    zona appenninica 

D.    zona adriatica settentrionale 

E.    zona tirrenica 

F.    zona sud-orientale e delle isole 

Ognuno dei 8100 comuni italiani appartiene ad una zona climatica indipendentemente dalla regione di appartenenza: in Toscana, ad esempio, Firenze appartiene ad una zona diversa rispetto ad Arezzo a causa del suo clima più mite.

I Gradi Giorno sono un parametro che quantifica il fabbisogno termico necessario mediamente per mantenere un clima confortevole nell'abitazione in una determinata località durante l’anno. La zona A necessità delle minori quantità di energia, la zona F di maggiori quantità.

I Gradi Giorno sono calcolati come la sommatoria, estesa a tutti i giorni di un periodo annuale convenzionale di riscaldamento, delle differenze (positive) giornaliere tra la temperatura convenzionale ideale per l'ambiente riscaldato (20°C), e la temperatura media giornaliera all'esterno dell'abitazione (se il valore della differenza è negativo, non viene preso in considerazione poiché non occorre riscaldare l'ambiente abitativo ).

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno non superiore a 600 sono compresi nella zona climatica A che presentano un numero di gradi-giorno non superiore a 600.

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900 sono compresi nella zona climatica B che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 600 e non superiore a 900.

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400 sono compresi nella zona climatica C che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 900 e non superiore a 1.400.

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100 appartengono alla zona climatica D che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 1.400 e non superiore a 2.100.

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000 appartengono alla zona climatica E che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 2.100 e non superiore a 3.000.

I comuni che possiedono un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000 appartengono alla zona climatica F che presentano un numero di gradi-giorno maggiore di 3.000].

Per conoscere l’esatta collocazione del proprio comune, consultare l’allegato A del Dpr 412-93 indica per ogni comune d’Italia la zona climatica di appartenenza.

La suddivisione del territorio italiano in zone climatiche omogenee è una semplificazione adottata per individuare delle aree con caratteristiche climatiche simili tra loro, al fine di definire gli orari e i periodi di accensione degli impianti di riscaldamento.

Questa stessa semplificazione è stata ripresa dalle normative sulla certificazione energetica degli edifici (Dlgs 192/05 e successive modifiche ed integrazioni), dalla Finanziaria 2007 e dalla successiva Finanziaria 2008, come base di ripartizione climatica del territorio nazionale. Secondo la normativa sul contenimento energetico, e per accedere alle agevolazioni fiscali, l'involucro dell'edificio oggetto di intervento dovrà rispettare dei valori di trasmittanza, imposti dalla normativa, che variano secondo zona climatica.

Il clima può essere definito attraverso vari parametri che caratterizzano una determinata regione geografica, e cioè:

  • Precipitazioni
  • Vento 
  • Temperatura
  • Umidità
  • Pressione
  • Intensità e durata delle radiazioni solari
  • Nuvolosità

Questi parametri atmosferici sono rilevati tramite le stazioni meteorologiche localizzate nelle diverse zone geografiche; i dati raccolti vengono poi elaborati tenendo conto di successioni molto ampie di dati (circa 10 anni), arrivando ad avere un campione statistico rappresentativo. I dati, divisi per Comune, sono reperibili presso i vari istituti di rilevamento (come il Servizio Idrografico del Ministero dei Lavori Pubblici, l'Ufficio Centrale di Meteorologia del Ministero dell'Agricoltura, il Servizio Meteorologico dell'Aeronautica Militare, l'Enea, ecc. ). 

I dati raccolti ed elaborati da Enea sono disponibili gratuitamente aul sito: http://clisun.casaccia.enea.it 

Generalmente l'individuazione della zona climatica ed il reperimento e l'analisi dei dati climatici sono sufficienti per una prima valutazione delle influenze reciproche che si instaurano tra temperatura, umidità, pressione, vento, precipitazioni.

Il progettista attento alle performance energetiche (e alla qualità dell'abitare) non si fermerà a questi parametri e indagherà più analiticamente le caratteristiche del luogo specifico nel quale è collocato l'edificio che sono in grado di variare i dati climatici riferiti all'intero Comune.

Terrà dunque conto anche dei possibili ombreggiamenti, della presenza di bacini d'acqua, delle colline e montagne, dei boschi e delle zone verdi. Questi dati di natura microclimatica, (cioè riferiti ad una piccola o piccolissima porzione di territorio, fino a circoscriverli all'edificio o all'impianto e al suo intorno), vengono ottenuti con rilievi strumentali eseguiti da tecnici specializzati.

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